Fly Diaries

LORENZO NEGLI STADI: LE 10 COSE CHE HO IMPARATO. GRAZIE PESCARA

23 Luglio 2015

Mi sono trasformata in un’adolescente per la bellezza di 12 ore ed è stato fantastico. Cosa è successo? Semplice sono andata al concerto del Lorenzo più amato d’Italia. Hashtag onnipresente in ogni mio pensiero di quel 22 luglio #Lorenzoneglistadi2015.

Io sono una fan dal primo album. Mai senza.Pianti, primi amori, viaggi, evoluzioni.  Nel 2005 mi è anche capitato di lavorarci per un videoclip “Tanto” bello e da allora quella passione si tramutò in conferma. Lui è veramente così come sembra. Ero io la ragazza fortunata: ho scoperto che il mito esisteva davvero ed aveva la barba incolta, energia da vendere, sorriso sexy e carica per tutti. (Una Groupie praticamente).

Ma bando al passato. Ieri alle 3 mi chiama mio cugino Ale e mi dice che lui e la sua ragazza hanno appena ricevuto un regalo con due biglietti per il concerto di Jovanotti a Pescara. Loro sapevano benissimo quanto desideravo andarci, ma tra una cosa e l’altra, tra pupe come cozze e pochi supporti/rapporti in giro, vedevo complessa sia l’organizzazione che la ricerca dei compagni d’avventura.  Ma vista questa chiamata a rapporto che mi avrebbe voluto in prima linea da li a qualche ora, agisco e senza troppo pensarci, con 40 gradi fuori, figlie e nonna dormienti, esco di casa alla ricerca di un biglietto last minute. Informo a breve quella santa donna di mia mamma, del fatto che avrebbe vinto una serata pappa e ciccia con le Killers.  Lei per fortuna non batte ciglio perchè forse si rende conto che un evasione potrebbe rimettermi in sesto e rendermi una persona migliore.

E così dalle 5 del pomeriggio e quel biglietto in mano c’è solo Jova nella mia testa.

Mi doccio mi preparo e adempio ai miei ruoli pomeridiani di mamma. Parchetto e gelato. Due ore di attesa ancora, e le lascio a casa per andare a conquistare il mio posto nel prato in quello stadio quasi vista mare. Sono le 8, ci sono sempre 37 gradi fuori e l’afa..cammino per strada leggera bevendo un gatorade per non svenire. Le porte della Curva Sud(ata) come hanno scritto i tifosi del Pescara sono aperte.

Entro in quello stadio con un fulmine a ciel sereno che irrompe sul campo da calcio e mi sparo la serata più incredibile degli ultimi tempi.

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Lorenzo Jova Cherubini l’ultima volta che ti ho visto non ero ancora maggiorenne. Era maggio ed ero al Forum di Assago con Barbara e Daniela, le amiche del cuore. Tutto ciò accadeva ben 19 anni fa, era una tappa del  Lorenzo Tour 1997 .

Ora non vi annoio minimamente con un racconto del concerto (se ne stà parlando tanto, e ci sono bellissime recensioni in giro e foto, molto meglio dei miei scatti e di qualsiasi racconti che si da arie da intenditrice) ma atterro su una lista della spesa emozionale che questo Jova mi ha suscitato e che voglio condividere con quelle ragazzine come me, un po’cresciute, magari con figli (ma anche no) che si emozionano e si stupiscono ancora di fronte a serate come questa…

Lorenzo negli stadi 2015: le 10 cose che ho imparato (tra certezze e nuove conferme)

1. E’ vero che i concerti vanno programmati…ma per una mamma la tattica del prendi il biglietto al volo e vai è la cosa migliore. Non si può prevedere che ne sarà di te tra 4 mesi (pupi malati, aiuti scomparsi, riunioni di lavoro dl papà etc) ma di certo cosa accadrà nelle prossime 4 ore si! Da oggi farò sempre così!.

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2. Il prato è sempre legge e non si abbandona mai.  Non oserò mai  andare sugli spalti. Ai concerti si balla…e a quello di Jovanotti non si può vedere distante. Lui ha un palco enorme e ovunque tu sia arriverà da te. E’ veramente una grande prima fila. Ecco ad massimo ti siedi o ti porti uno sgabello.

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3. La Lorenzo Look Mania è divampante: bandane, frange, camice Hawaiane, pantaloni super aderenti quasi in lattice, giacche maculate. La libertà di look e la fantasia tornerà a pulsare in voi. Considerete sexy e stilosi look dall’aria (solitamente) improponibile. E comunque oggi ho iniziato a sfrangiare tutto!!! (di Maculato io ero già vestita)

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4. Andare ad un suo concerto con un piccolo non è cosa bandita (cosa che fino ad oggi forse pensavo). Quei piccoletti erano felici! Lui li ha stregati tutti…Ed anche i loro genitori non sembravano pentiti!

5.  Era tutto un Selfie e botte di amicizia e gioia. Emozione. Faccio una vaga lista delle cose a caso fatte da me: Vari selfie prima (da sola, mentre camminavo), tanti selfie dopo (anche con i miei alleati dai…)  Un video per dichiarare la mia gioia al mondo prima totalmente adolescenziale. Insomma ci mancava che quando ero li,  baciassi il signore della Crocerossa al mio fianco per lo spirito del Power of Love! (non fatto..ovviamente)

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6. Le sue canzoni d’amore  sono una freccia di cupido. Non ho mai provato nostalgia del mio di Lorenzo (che da un mese abbondante è lontano) come quello che ho provato sulle note di “A te”. Ovviamente gli ho scritto in quel momento in preda ad un attacco di mancanza spinta della sua barba incolta e delle sue braccia che mi tenessero stretta.

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7. La sua filosofia PENSO POSITIVO rimarcata nei suoi discorsi è una bella medicina per l’anima (per quanto ovviamente esagerata…cazzarola sempre felice!!!) Insomma quando si diventa più grandi, e quella leggerezza assoluta è meno scontata, qualcuno di impattante e veramente energico da ascoltare (cosa piuttosto rara da trovare di questi tempi) serve per  riaprire gli occhi e provare a tornare a vedere le cose in maniera più sana, può solo farti bene. Oggi ero troppo positive!!!

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8. I suoi concerti ti sfiniscono. Per quanto magari fai la scaltra e ti metti le scarpe da tennis per evitare che ti acciacchino i piedi e per ballare meglio e saltare… E li sul momento ti senti in ottima forma….Sappi che alla fine di tutto i tuoi piedi saranno gonfi e le tue gambe non ci saranno più…Insomma  felice ma oggi uno straccio senza giustifiche da presentare domani.

9. Ragazzo Fortunato è la traccia sempre più travolgi folla.

10. Tutti ad un concerto di Jovanotti tornano ad avere 17 anni e questa è la cosa più figa di tutte! Non ero solo io la mezza matta for ever young…ma ben accompagnata da tanta bella gente: ragazzini come me allora, neanche maggiorenni, mamme come me oggi, magari con i figli a casa che tirano una boccata d’aria e godono di quel momento vissuto, gruppi da 20 amici che ballavano tutti insieme abbracciandosi,  piccoletti sulle spalle dei papà al primo concerto e pieni di adrenalina, signori maturi che si tengono per mano e giovani coppie innamorate.

Grazie Lorenzo!

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