La scuola materna è finita. Le mie riflessioni da mamma di gemelli al primo anno di asilo: tra conquiste e certezze.
Parola del giorno: FINE DELLA MATERNA!
Emozioni a riguardo: SPARSE (sulle bacheche di tante noi) & CONTRASTANTI (leggerezza e smarrimento: della serie che ne sarà di noi)
Tranquilli…Non ho nessuna intenzione di decantare le lodi delle mie piccole assimilate in questo anno, ne tanto meno parlare delle loro strepitose maestre. Siamo tutti unici e speciali che ci annoieremo tremendamente a fare discorsi di questo tipo. Ma poichè sono stata travolta da lacrimoni alla Hello Spank durante il momento dell’adios, sento l’obbligo emotivo di soffermarmi a fare una rapida riflessione.
La vera chiusura per noi è stata ieri, perchè questo 30 giugno era già predestinato ad essere un giorno passaggio verso una nuova partenza, e ho preferito rallentare e lasciare che anche Emma e Nina potessero godersi una giornata di mezzo della serie: cartoni free 24 h su 24 ed anarchia pura glicemica ed espressiva. Così con 24 h già assimilate di ufficiale fine scuola posso dirvi che c’era effettivamente qualcosa di strong dietro quelle lacrime implose dentro di me e che ho cercato di non far troppo vedere alle maestre (che non sono mica una da salutare…ma 4! ) e che alla fine si sono riversate su un ultimo saluto fatto ad una delle bidelle che lavorano al nostro piano (La citerei ma non so il suo nome perchè daltronde il rapporto tra noi è solo un “buongiorno signora, buongiorno a lei.”). Doveva essere una stretta di mano ed invece l’ho guardata in faccia ed ho pianto. Lei mi ha guardato in faccia ed ha pianto.
Non so cosa mi sia successo e se anche voi “genitori marshmallow”avete provato oggi..ma io di fronte a questo ultimo giorno di scuola, ho avvertito un bel po’ di emozioni che credo di poter sintetizzare con due parole: gratitudine e consapevolezza.
Il percorso dei gemelli che vengono divisi all’asilo è leggermente più complesso. Decisamente più impegnativo.
All’inizio pensavo solo a quanto sarebbe stato difficile per loro staccarsi. Non vedersi per ore anche se vicine e quindi allontanarsi per via di una situazione che effettivamente noi non avevamo scelto (e si perchè negli asili Milanesi, salvo che ci sia una particolare necessità ben motivata tutti i gemelli tendenzialmente vengono divisi).
Ripenso per un attimo a quel primo giorno in cui non sapevo come dividermi. Mi sentivo in colpa per aver scelto Nina maggiolina, mentre Emma la libellula era con mia Mamma. Per un intero mese sono stata piuttosto una mamma chioccia e sempre (troppo) attenta a chiedere alle loro maestre se si erano cercate, se avevano pianto etc etc. E così siamo andati avanti per qualche tempo. Le stagioni passavano e loro crescevano…Io mi esaurivo sempre un po’ durante il distacco della mattina fatto costantemente fino al disgelo in modalità magone doppio/distruggi mamma. Nonostante questo, le vedevo serene e così avevo smesso di fare domande alle maestre. Dall’altro lato le piccole finalmente dichiaravano l’appartenenza ad una nuova altra entità che non era più quella delle “gemelline” ma che portava adesso il nome della loro classe.
I loro amici, le loro maestre, le loro attività, il loro primo amore, i loro diversi lavoretti e la reciproca curiosità.
Le mie doppie riunioni, i doppi giri di mail, i compleanni raddoppiati, le cose da portare sempre diverse, i tanti nomi da imparare, i doppi regali da fare, le continue confusioni, le tante persone incrociate e i mille cuoricini fatti al vetro della finestra di entrambe (ogni santo giorno fino a ieri anche se la finestra era aperta e non c’era bisogno di stabilire un’ultima connessione tra noi) .
Ora non so se erano lacrime di liberazione, di gioia o di chi sa cosa…Ma so che servivano per celebrare queste piccole grandi conquiste: le prime di un lungo percorso per tutti…
Alla nostra futura amicizia signora dal camice blue!
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